Domenica 23 aprile 2017 si è tenuta a Lodi l’inaugurazione della “Cattedrale Vegetale” di Giuliano Mauri, il primo artista italiano a far parte del movimento ART IN NATURE.
L’artista, scomparso a soli settantuno anni (il 29 maggio del 2009) e soprannominato dal critico d’arte Vittorio Fagone “il tessitore del bosco”, costruiva architetture vegetali con l’intento di recuperare un dialogo profondo con i luoghi.
In questa direzione si è sempre collocato il suo lavoro, attento a lasciare i segni minimi, essenziali, lievi, nella prospettiva di una sorta di continuità, o di reciproco completamento, tra arte e natura.
L’opera ha le dimensioni di una vera cattedrale, occupa un’area di mq. 1.630 ed è costituita da 108 colonne di legno (dal diametro di mt. 1,20 ciascuna); alta circa mt. 18, lunga mt. 72 e larga mt. 22.
All’interno di ogni colonna sono state messe a dimora singole piante che, con i tagli e le potature, saranno adattate a formare negli anni una vera e propria “cattedrale vegetale”.
Quando la struttura scomparirà, rimarranno gli alberi a testimonianza dell’epoca dell’uomo.
Esistono altre due cattedrali di Mauri in Italia, ad Arte Sella (Borgo Valsugana, Trento, 2001) e al Parco delle Orobie (Bergamo, 2009).
“Destare meraviglia, questa è la molla di tutto il mio lavoro. Immaginare che un giorno, da qualche parte, qualcuno possa provarne meraviglia”